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Il terzo incomodo: amore e relazioni quando c'è il disturbo borderline di personalità


ragazza a occhi chiusi con il viso appoggiato su una mano

Mi aveva portata a conoscere alcuni amici. Avremmo dovuto passare la giornata insieme: mare, grigliata, qualche drink, le solite cose. Stavano insieme da tanti anni - i suoi amici - e avevano una bambina piccola. Iniziai ad immaginare che anche noi due avremmo potuto avere lo stesso, nonostante fossimo una coppia solo da qualche settimana e avessi ben chiaro che non era assolutamente intenzionato a niente di tutto ciò. Ebbi una crisi che cercai di nascondere...


Navigare l'amore e le relazioni quando c'è il disturbo borderline di personalità di mezzo non è una passeggiata. Anzi il mio disturbo, che era sempre stato abbastanza controllabile prima, diventò ingestibile proprio con l'inizio della mia vita sentimentale.

C'è stato un tempo in cui mi rifiutavo proprio di parlare di disturbo borderline e amore. Tra tante cose interessanti e importanti che si potevano dire sempre su questo scoglio si tornava a sbattere... ma le domande sono insistenti, del resto le relazioni stabili sono un fattore protettivo della salute mentale quindi non posso più scansare il discorso!


Le sfide del disturbo borderline nelle relazioni


coppia per mano, le sfide del disturbo borderline nelle relazioni

Se la vita di coppia, a tratti, può essere snervante per chiunque perché richiede che entrambe le parti siano pronte a mettersi in gioco ma anche a negoziare o farsi momentaneamente da parte, nel caso del disturbo borderline il concetto di 'sfida' assume tutt'altro significato.

Queste sfide non sono insormontabili ma per essere affrontate e superate vanno riconosciute, capite e richiedono pazienza e impegno da entrambe* le persone coinvolte.

*non parlo di relazioni poliamorose in questo post.


Vi elenco qui di seguito una serie di quattro scogli, tra i più comuni, tra i quali bisogna imparare a destreggiarsi per mettere la relazione al sicuro:

  1. Intensità emotiva: che le persone con disturbo borderline percepiscano le emozioni più intensamente della persona media ormai lo sappiamo giusto? Però ve lo ricordo lo stesso perché è facile dimenticarlo quando ci si trova nel bel mezzo di una tempesta emotiva. So cosa state pensando ma le reazioni che dall'esterno appaiono esagerate sono proporzionate al livello di dolore emotivo percepito. Sì, anche per quelle cose che a voi sembrano piccolissime.

  2. Paura dell'abbandono: questa è davvero una delle caratteristiche distintive del disturbo che può portare a un attaccamento eccessivo, gelosia e disperati tentativi per evitare di rimanere soli. I tentativi di rassicurazione, nella stragrande maggioranza dei casi, cadono completamente nel vuoto: sono inutili! L'ansia non se ne andrà, anzi verrà alimentata perché anche se siete davvero bravi a rassicurare, tranquilli che la Paura vi supererà, suggerendo situazioni sempre più estreme sulle quali non avete alcun controllo. Nel mio percorso personale, ad esempio, proprio questa paura è stata tra i sintomi più invalidanti. Avevo l'impressione di aver bisogno che qualcuno fosse al mio fianco in ogni momento e qualsiasi segno di distanza scatenava il panico.

  3. Sbalzi d'umore: gli sbalzi d'umore possono essere rapidi e imprevedibili sia perché non si sa mai quando qualcosa minerà l'autostima, già molto fragile, di chi soffre di disturbo borderline sia perché va a braccetto con il sovraccarico sensoriale. Essere emotivamente ipersensibili significa, molto spesso, essere iper-vigili e l'iper-vigilanza si riflette su una cosa molto concreta: il nervo vago! Il nervo vago, uno dei 12 nervi cranici, è il più lungo nel nostro corpo e ha innervazioni su: faringe e laringe, polmoni, cuore, stomaco, fegato, milza, pancreas e intestino. Quando si 'accende' a causa dello stress e diventa ipersensibile può provocare moltissimi sintomi psicosomatici e rendere la vita e l'umore decisamente meno prevedibili di quanto non si vorrebbe.

  4. Idealizzazione e svalutazione: un altro aspetto del disturbo borderline è quello di idealizzare e svalutare il partner ma perché accade? Per una questione anche culturale, impariamo a pensare già da piccoli il messaggio che l'amore salva e che il partner perfetto per noi è una specie di passaporta di Harry Potter: qualcuno di magico che quando lo tocchi ti porta in paradiso. All'inizio della relazione, la doccia ormonale innescata dall'innamoramento (e che innesca a sua volta l'innamoramento in una sorta di circolo che si autoalimenta) illude la persona con il disturbo di aver finalmente trovato 'quella giusta' con la quale raggiungere la stabilità emotiva che cercava e di essersi lasciata la sofferenza alle spalle. Quando l'innamoramento iniziale finisce e si entra nel vivo della vera stabilità della relazione però, si piomba nella dura realtà ossia che il paradiso tanto cercato non esiste: è un luogo - anche quello idealizzato - e che la persona che si era creduta perfetta è invece solo un essere umano. Ecco che arriva la svalutazione! Il motivo per cui si svaluta è il pensiero dicotomico: chi soffre di disturbo borderline non sa pensare alle cose se non in bianco o nero.

Tante informazioni, mi rendo conto ma passiamo ad approfondire cosa si può fare nel concreto per lavorare sulla relazione sia nel momento di crisi - in cui si devono gestire il conflitto e gli impulsi - che nei momenti di calma che sono sempre sottovalutati!


Lavorare sulla relazione: si fa in due


coppia passeggia, disturbo borderline lavorare sulla relazione


Ho già accennato al fatto che entrambe le parti devono essere convinte di voler lavorare sulle dinamiche spiacevoli che il disturbo borderline innesca e possono sabotare la relazione. Non solo il partner senza il disturbo deve impegnarsi a capire e non solo il partner con il disturbo deve impegnarsi a cambiare.


Esistono strategie e approcci che possono aiutare a costruire relazioni più sane e stabili. Quella salute relazionale e quella stabilità possono rappresentare un pilastro della recovery e un fattore protettivo per il benessere psicologico presente e futuro.

Andiamo dunque al sodo per cominciare ad orientarci, per capire da dove cominciare:

  1. Terapia: la terapia non è solo per le persone gravi, non è solo per le persone sbagliate, non è solo per le persone pazze (inteso nella maniera più dispregiativa del termine). La terapia, che per le questioni di coppia non deve nemmeno necessariamente durare all'infinito, è utile anche per raggiungere specifici obiettivi come ad esempio una più organizzata ed efficace gestione dei conflitti.

  2. Consapevolezza di sé: in questo caso intendo proprio l'imparare a decifrare le caratteristiche base dell'attivazione emotiva. Per esempio rispondere alle domande: cosa mi fa scattare di preciso? Si tratta di un tono di voce o di certe parole? Le reazioni che ho con il partner mi capita di averle anche con altre persone? Quanto rapidamente passo dalla calma alla reazione? Che emozioni provoca sentire quel tono di voce o quelle parole? Quali retropensieri su di me affiorano?

  3. Abilità comunicative: una comunicazione aperta e rispettosa è essenziale in qualsiasi relazione, soprattutto quando si convive con il disturbo borderline a fare da terzo incomodo! Dato che la comunicazione può essere influenzata dai cambiamenti d'umore e dalle sfide legate al disturbo, imparare a esprimere in modo chiaro i propri bisogni, paure e preoccupazioni, così come ascoltare attivamente il partner, può ridurre le tensioni e migliorare la comprensione reciproca. Ok, ma quando è più utile allenare le abilità comunicative? Nei momenti di calma!

  4. Gestione degli impulsi: ecco, lavorare sui punti 2 e 3 ovvero consapevolezza e abilità comunicative serve proprio per gestire quegli impulsi a reagire che possono arrivare a innescare le crisi e che possono danneggiare anche irrimediabilmente le relazioni. Teniamo sempre a mente che l'obiettivo è quello di arrivare a sentire l'impulso senza agirlo. E sì, si può arrivarci insieme.

Amore e disturbo borderline: esercizi pratici per migliorare la comunicazione


Che contenuto utile sarebbe se non lasciassi degli spunti da usare fin da subito?


Ascolto Riflessivo: Dedicate momenti specifici per condividere i vostri sentimenti e pensieri a turno. Quando toccherà a voi fare l'ascoltatore, sforzatevi di riflettere su ciò che avete sentito ovvero neutrali, assicurandovi di comprendere la prospettiva del partner. Questi momenti devono rimanere completamente liberi dal giudizio e quel che viene detto non va preso sul personale. Se rimarranno un momento di ventilazione rispettoso, come un brainstorming*, vedrete che la relazione ne gioverà incredibilmente!


Ruota dei sentimenti: Utilizzate una ruota delle emozioni o un grafico per identificare ed esprimere emozioni in modo più preciso. Chi soffre di disturbo borderline tende ad essere sopraffatto durante l'attivazione e fatica a riconoscere quello che prova, lo prova e basta.

Fai click per scaricare una ruota dei sentimenti da usare già adesso!



Dichiarazioni con l'"io": esercitatevi nell'uso di dichiarazioni che inizino con "io" per esprimere emozioni e bisogni. Ad esempio, dire "mi sento sopraffatta quando..." invece di "tu mi fai sempre sentire...". In questo modo scongiurerete il rischio che l'altra persona si senta attaccata e sarete più sicuri di far passare esattamente il messaggio che stavate cercando di veicolare.

La comunicazione efficace è un percorso che richiede tempo e pazienza. Ma il gioco vale la candela!


La Prospettiva del Partner


Sarei ingiusta a non dedicare un paragrafo a loro: i non-border che ci stanno vicino e cercano in tutti i modo di dare una mano. Dobbiamo infatti riconoscere che il loro è un ruolo cruciale!

Le sfide uniche dei partner:

I partner spesso affrontano una serie di sfide uniche mentre sono in relazioni con una persona che soffre di disturbo borderline:

  1. Montagne Russe Emotive: convivere con chi ha questa diagnosi può sembrare un giro sulle montagne russe, si fatica a prevedere e rispondere alle oscillazioni emotive e alle crisi improvvise.

  2. Camminare sulle Uova: per evitare di scatenare tempeste emotive, i partner si sentono spesso costretti a camminare sulle uova, censurando le loro parole o reprimendo i propri sentimenti. Questo può portare a uno sforzo emotivo proprio. Inoltre, la persona con disturbo borderline si accorge che non sono spontanei e questo può essere motivo di litigio perché si scatena la diffidenza!

  3. Senso di Impotenza: si prova un fortissimo senso di impotenza ad essere testimoni del dolore emotivo e dei comportamenti impulsivi di una persona amata senza avere la più pallida idea di come alleviare tutto quel dolore. È naturale desiderare di risolvere le cose, ma non sempre è possibile e soprattutto spesso è controproducente.


Il sottile equilibrio tra supportare l'altro e prendersi cura di sé:

Mi rivolgo direttamente a voi partner: bilanciare il supporto per la persona amata con il disturbo borderline e il prendersi cura di sé è un lavoro continuo. Almeno finché la persona non inizierà a stare meglio e uscire da certe dinamiche.


È importante che ricordiate questo: non siete responsabili di guarire il disturbo del vostro partner, non siete voi responsabili della loro salute mentale ma potete offrire amore e supporto mentre cercano la presa in carico che li porti sulla strada verso la guarigione.


c'è speranza anche quando il tuo cervello dice che non c'è, citazione motivazionale


 
 
 

2 comentarios

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Alessia M.
29 sept 2023
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Articolo chiaro e utilissimo, come anche tutto ciò che leggo/ascolto sulla tua pagina IG. Grazie Fede per questi contenuti così interessanti e utili a capirmi sempre meglio e soprattutto a non farmi sentire fuori dal mondo. (Diagnosticata solo da 1 anno ed in relazione da 8)

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Federica Carbone
Federica Carbone
29 sept 2023
Contestando a

Grazie infinite per il feedback! Sono davvero contenta quando so che riesco a fare un po' di luce. 🌷

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Ciao e grazie di essere qui!

Dopo anni di social ho in programma di dare libero sfogo alla curiosità e al mio sguardo da ex paziente, tornare a produrre contenuti più approfonditi, rovistare tra le notizie e coinvolgere le mie conoscenze per rispondere a tutte le domande alle quali, di solito, non troviamo risposta né online né sui social.

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